sabato 21 aprile 2007

TI RIVEDRO' LUGANO

TI RIVEDRO', LUGANO (A Claudia C.)
Ivan Graziani diceva addio alla cittä, ma questi portici, e il lago nero, che riflette il cono di luce del monte Brè non possono essere lasciati facilmente alle spalle. Il lungolago di notte vive del silenzio di pietra e bronzo di rinoceronti, pavoni, cavalli rampanti. Sull'acqua piatta anche in piena notte i germani chiamano le compagne, che strisciano l'acqua seguite dagli anatroccoli, sempre un po' caotici. Le luci dei night club per ricchi, i palazzi fine secolo, i caffe' animati e il profumo degli asparagi. Se vedi un lago con un paradiso intorno, forse sei con me a Lugano.

mercoledì 18 aprile 2007

SPIRITO D'AFRICA

A PAOLO SPOTTI, SPIRITO IN FUGA DAL BANALE

Manto picchiettato di nero paglia bianco; il capo piccolo, aguzzo.
Il fuoristrada gli si affianca, e sposta il carico sulle scapole. Vira di destra, le zampe bruciano il terreno polveroso.
La jeep zebrata, e i fotografi a bordo, arrancano.
E' partito in fuga ora, a capo abbassato.
Segue solo se stesso, imprendibile, al teleobiettivo:
Stavolta è sfuggito, il ghepardo.

lunedì 2 aprile 2007

IL BINARIO MORTO DELLE VITE

Esiste un luogo delle cose perse, delle persone mai più viste. La scomparsa è solo in questa dimensione, la realtà veloce della nostra stazione. L'arrivo nel grande ventre metallico di Milano è per ogni Interregionale, Intercity o Eurostar un lento incasellarsi nel binario giusto, prima che lo sciame attivo delle vite vive si riversi in testa ai binari e via, a cascata sulle scale mobili e nell'imbuto della metro. Ma se scostiamo lo sguardo lateralmente, prima di Milano Centrale, tra ciuffi d'erba e ruggine, ci sono i treni in riparazione, e quelli in attesa di preparazione. Ed è solo più in là che affiorano i rottami, ancora densi di piombo di vagoni e locomotive che non avranno più movimento. A tutti gli effetti morti, ma visibili. Nascosti agli occhi, ma non alla pioggia. In quella rotta strana dove esistono ancora i parenti volati via, le storie franate, le ipotesi di futuro ferme sul bilancino rotto. Fuori dal tempo, perchè il tempo lo hanno già divorato tutto. Gli resta lo spazio, tra ricordi e binari. Lo spazio a margine.
Gianluca Iovine