giovedì 22 febbraio 2007

UN APOCRIFO DAL PASSATO

Lo so, parlare di politica per ore con te è troppo naturale. Ho la sensazione che mi stai entrando dentro. Vedi, la verità è che quella foto ha cambiato tutto. Speravo quasi non avessi un volto. Poi ho visto tutto quel rosso. I tuoi occhi. Sprezzanti. Intensi. Non so, sono confuso. Adesso ti vedo come una donna, non sei più quattro righe scritte sul monitor, ne' una voce nella notte... Ora quel biglietto ho deciso di prenderlo. Fregatene, non pensare che esco con le altre, che ho un passato, da te non voglio nulla. Voglio solo guardarti, sentire chi sei, respirare la tua Calabria, e quella Polistena che non so cosa sia. Ti chiedo solo questo, lascia che quel treno lo prenda...

APOCRIFO DEL 22 7 2005

lunedì 5 febbraio 2007

SPEZZARE IL SILENZIO

Cinquefrondi. Reggio Calabria. Italia.

Un assessore onesto, capace, coraggioso, Michele Conia. Vigliacchi nella notte gli incendiano il portone e l'auto. Cercano di piegarlo, di mettergli paura, di fermare il cambiamento. Forse gli stessi che hanno vandalizzato la sede di Rifondazione Comunista, che ogni tanto bruciano le auto di cittadini e amministratori, e che nel silenzio e nell'indifferenza di troppi opprimono intere città e sbranano le nostre speranze. Esisterà mai un giorno senza l'assedio del crimine in Sud Italia? Esiste un'alternativa precisa a questa anticultura mafiosa. Perchè lo Stato abbandona questi territori? Perchè non dà risposte precise in termini di repressione dei crimini, di adeguamento infrastrutturale, di occupazione? Perchè si mantiene un'Italia a due velocità a 137 anni dall'Unità d'Italia? Quale peccato originale chi nasce a Sud deve espiare? E per quanto ancora? Nel frattempo ci si arrangia, cercando di non farsi uccidere, di vivere normalmente, come se tutto questo fosse sopportabile.