sabato 21 aprile 2007

TI RIVEDRO' LUGANO

TI RIVEDRO', LUGANO (A Claudia C.)
Ivan Graziani diceva addio alla cittä, ma questi portici, e il lago nero, che riflette il cono di luce del monte Brè non possono essere lasciati facilmente alle spalle. Il lungolago di notte vive del silenzio di pietra e bronzo di rinoceronti, pavoni, cavalli rampanti. Sull'acqua piatta anche in piena notte i germani chiamano le compagne, che strisciano l'acqua seguite dagli anatroccoli, sempre un po' caotici. Le luci dei night club per ricchi, i palazzi fine secolo, i caffe' animati e il profumo degli asparagi. Se vedi un lago con un paradiso intorno, forse sei con me a Lugano.

1 commento:

Monad ha detto...

Anni 80.
Sul lungolago c'erano file di Ferrari, Maserati e Porsche. Milanesi e comaschi, andavano a puttane in Svizzera, e a dilapidare patrimoni nei casinò. Sul lungolago non si camminava, per tutta la gente che c'era. C'erano steward con cappelli enormi che correvano ad aprire gli sportelli delle macchine, da cui scendevano le modelle con i relativi modellari. Una macchina dietro l'alta, senza sosta, ogni notte, per tutta la notte, trecentosessantacinque giorni all'anno.
Oggi invece cammini sul lungolago, e tutte queste cose sono solo simulacri lontani. Ti sembra di vedere le ferrari e le porsche parcheggiate, ma non è vero. Le luminarie degli alberghi sono mezze fulminate. Il lago è calato di mezzo metro. E le modelle ora sono vecchie.
Lugano addio.