Incominciò così: Poche righe scritte immaginando piccoli mondi altri.
Poi non ricordo più. Una nube di polvere e sangue.
Voci, strepiti, urla, e infine un sonno simile alla morte.
Intanto, tra le rovine ci si agitava, increduli che fosse successo l'imprevedibile.
Ma l'Isola riusci a piegare la calamità, anche se tante palme erano state sradicate e distese tra il mare e la sabbia, insieme al loro carico di frutti.
Carapaci di crostacei e conchiglie senza più i loro abitanti, e sassi, e resti di animali.
Quei giorni su Scripta regnava solo il silenzio.
Poi venne la nuova alba, e il sapore amaro del sonno (o del sogno) svanì.
martedì 7 agosto 2007
TAIFUN
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