Vorrei scuotermi dal torpore in cui sto scivolando. Il freddo forse non c'entra. E' che sentire le cose mentre si ripetono, vederle trasformarsi in abitudini brucia l'anima. Ma evidentemente, non c'è scelta. Ogni tanto provo un arrembaggio: spesso assomiglia a un viaggio che vorrei fare e che forse non farò mai, o anche a un'emozione che vorrei riprovare, come stare fermo nella neve dell'alba, senza pensare. Ma non c'è mai tempo. C'è la corsa, quella brutta specie di corsa che non porta da nessuna parte, un movimento immaginario che fa solo stare fermi. Così, invece di spostarmi oltre, sento che sto scendendo silenziosamente giù.
giovedì 14 dicembre 2006
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