martedì 17 luglio 2007

Un cv particolare

Un ragazzo si presenta in un posto per un’occasione di lavoro.
Viene scambiato per qualcun altro.

”Prego, si segga. Prende un caffè?” Michele non riusciva a spiegarsi tutta quella gentilezza. “La nostra azienda cerca giusto un profilo come il suo! Sono sicuro che è inutile metterla alla prova. Per il nostro ufficio legale è quello che ci voleva! Michele stentava a credere che una laurea presa fuoricorso a Messina, e qualche rara presenza in Tribunale potessero dargli quel posto d’oro. Eppure dall’altra parte della scrivania quel tipo sudato, in giacca, continuava a sfoderare sorrisi, a trattarlo come uno di famiglia. Alle pareti, fotografie di campagne pubblicitarie famose, e dalla finestra, la più meravigliosa veduta di Roma che avesse mai visto. Il dottor Redaelli accompagnò Michele nel suo nuovo studio. Ad attenderlo una splendida segretaria mora con gli occhi blu. Tutti intorno, a mostrare deferenza per quel giovane con la barba, e un completo stropicciato. Michele si sentiva al centro di un film. Poi fu l’ultima frase di Redaelli a spiegargli tutto. Vede, la Finanza ci ha tenuti d’occhio per un po’. Ma ora con lei… Michele non capiva proprio dove quello voleva andare a parare. “Lei, continuava, saprà certo indirizzare i bilanci dove devono….uh…andare, mi capisce?” Sì, Michele capiva. Cercavano un uomo di paglia. E poi con quel cognome…. Soprattutto ora che suo padre… Beh, glielo confesso, mi è sempre dispiaciuto per il suo povero padre…per me Totò Riina è il più grande errore giudiziario di questo paese!

In fuga nel sole


Ragazzina rapisce la nonna che i parenti vogliono portare in ospizio.

“Ma tu non hai la patente!” “Beh, ma non è mica un problema, questo! Mi aiuti tu!” Concetta detta Titty e nonna Rosaria hanno cinquant’anni di differenza. Diciassette lei, Sessantasette l’altra. La vecchia Seicento blu di Don Carmine, pace all’anima sua, morto trent’anni prima sotto una botte nella sua cantina alla Vucciria, scalpitava come un cavallo. Un cavallo con la tosse, lanciata lungo il ventre di Palermo, verso Mondello. “Dove mi porti? Luisa a quest’ora avrà chiamato tutti, forse anche la Polizia!” “È per questo che dobbiamo fare in fretta, nonna! – disse Titty - correndo verso Capaci. Se la cavava bene, e la vecchia cercava come poteva di darle consigli per raddrizzare l’andatura, evitare di falciare qualche contadino a bordo strada, tenersi in carreggiata. Faceva caldo. Decisero di fermarsi giusto per andare in bagno e mangiare un panino. Era divertente Rosaria quando beveva la Coca Cola e le finiva nel naso. Concetta aveva giurato che la nonna in ospizio non ce l’avrebbero portato. Tutti dicevano che era arteriosclerotica, e un po’ era vero. Dimenticava le cose, se le faceva ripetere mille volte, ma una vecchia professoressa andava rispettata. “Nonna, raccontami ancora dei Vespri Siciliani, di Portella, anzi no, parlami dei D’Angiò, di Dalla Chiesa, di Cielo d’Alcamo, del Barocco…” E la nonna raccontava, quella lunga favola a modo suo, come se parlasse di Rinaldo e Angelica, forse perché suo nonno era pupàro. Intanto erano già arrivate a Messina, davanti al traghetto per il Continente. Concetta stava facendo i biglietti. Rosaria ansimava, sudava freddo, forse lo stress del viaggio. Sedette sotto un alberello all’imbarco. “Concè, io non ce la faccio! Così doveva andare. Senti, se vengono tuo padre e tua madre e mi vogliono portare all’ospizio, è segno che così doveva andare. Però se dovessi morire adesso, diglielo che anche ai vecchi piace scappare” E morì.

Hacked by love


Un hacker vuol fare colpo su una ragazzina. Ma non è il solo a conoscere certi trucchi.

Giacomo detto Rabid Dog sta prenotando un volo su Alitalia da un vecchio magazzino. Il suo pc è connesso. Intorno ci sono server, vecchi pc e schede digitali. L’interfaccia del sito è strana, porta l’operativo voli interno. Giacomo, occhiali neri, felpa e pantaloni lunghi, vent’anni e neanche un po’ di paura, si prenota un Milano – New York. Alla festa del centro sociale sta parlando e fumando con un gruppo di amici. Stanno suonando per il T28, per non far costruire un parcheggio a Viale Monza. Di sera, di nuovo al magazzino, Giacomo forza un altro portale. Compra le sue serie preferite in dvd, almeno 150 euro di roba. Spesa operaia, pensa. Una mattina vede fuori un locale di aperitivi una cameriera peruviana. È alta, selvaggia, con la faccia india. Decide di sedersi e ordinare una birra. Gli fa un po’ schifo stare in mezzo a tutti quei fighetti. Lui è diverso. Ha un quaderno, annota codici sorgenti mentre la ragazza gli porta la birra. Si sorridono. Lui ha del tabacco sul tavolo, lei lo nota. Quando torna per il conto, lui le fa trovare una sigaretta e su le dieci cifre del numero di cellulare. Al Centro sociale, i ragazzi decidono di attaccare il portale di un Ministero, e trovare certi elenchi che metterebbero nei guai più di un politico. Arriva Giacomo, stavolta è con Estrella. Le mostra al monitor quello che sa fare meglio: forza un paio di caselle postali e legge la posta di un attore e di un giornalista, entra nel pc di un ignaro utente, ed entra su Trenitalia, dove prenota due biglietti per Parigi. L’indomani, le dice, vedrai. La ragazza sembra sconvolta. Non pensava si potesse fare tanto con un pc. L’indomani si vedono per un gelato. Si baciano, sembra una storia come altre. Al magazzino, dopo un concerto, Giacomo la bacia. Poi entrano nel sito del Ministero della Difesa Americano. “Fa provare me”, gli dice la ragazza peruviana. E la lezione sembra l’abbia imparata. Naviga tra i codici di accesso, e trova documenti riservati. Poi spegne. “Smettila con questa roba, Giacomo” Nella mano ha il distintivo 0175. Polizia Postale, Martinez, Luisa Maria.

Come Teodora


TRACCIA UNO Una donna scopre il marito con l’amante. Ha poi un incidente d’auto. Batte la testa, perde conoscenza. Al risveglio…

Mara sembra felice. Anche se non ha avuto figli, la sua vita con Alberto è felice. È uno di quei rari casi di coppia dello spettacolo che funziona. Eppure, un giorno, comprando il giornale vede l’edicolante guardarla in modo strano. Abbassa lo sguardo, e su un giornale scandalistico, trova Alberto, il suo Alberto fotografato con una velina. Decide di fargliela pagare. Prende la Cinquecento nuova fiammante, e corre verso Cinecittà, dove Alberto sta girando una fiction per la Rai. Un cane le attraversa la strada. Per evitarlo, vola con l’auto contro l’albero. Tra le lamiere contorte, il corpo di Mara è esanime. Accorrono persone. Si sentono le sirene di un’ambulanza. NERO.

Mara è in un castello. Ha quattro uomini intorno a sé, a quattrozampe, cui tira della carne cruda. Ha il corpo seminudo, lucente, inguainato di nero, e due canini che affonda nel collo di un bruno alto, che le sta avvinghiato ai seni. NERO

Mara è in una discoteca. La musica è altissima, vibrante. Raggi laser rossi e azzurri le si posano sul corpo nudo. Sotto, una folla vociante di uomini, che cercano di toccarla. NERO

Mara è in carcere. La secondina le sta ordinando di spogliarsi, premendole con forza il manganello sul corpo, dopo averla ammanettata. Altre due detenute la tengono. NERO

Mara ha appena segnato la rete della vittoria. Ha la maglia della Nazionale. Nello spogliatoio, un’avversaria con la maglia del Brasile l’aspetta e poi la trascina sotto la doccia NERO

Intorno dei volti familiari, immagini che appaiono poco a poco. Sempre più vivide. Alberto le parla: Amore, apri gli occhi, senza… di te non…non.. ce la faccio!” Mara li riapre. Sentiamo i suoi pensieri: tu ti sei divertito. Ora tocca a me! E riprende a sognare. NERO